Persone pianta. Per una fitobiografia condivisa

Un libro sulle piante che viene dalle piante, una fitobiografia condivisa. È questo il modo in cui Monica Gagliano, professoressa di Ecologia evolutiva alla Southern Cross University in Australia dove dirige il Biological Intelligence Lab, presenta il suo Così parlò la pianta. Un viaggio straordinario tra scoperte scientifiche e incontri personali con le piante, Nottetempo, pp. 216, € 17,50. Una lettura multilivello dove non è sempre facile districarsi, che vede il racconto dei progetti di ricerca condotti nell’arco di un decennio con esiti di rilievo, oggi acquisiti ma a lungo snobbati dalle riviste accademiche, svilupparsi tra dettagliati resoconti del dietro le quinte di ipotesi di lavoro e sperimentazioni di laboratorio ma anche di incontri da presso con mediatori e sciamani delle piante, guide cerimoniali, divinatori di diverse estrazioni e, tramite lucidi sogni, visioni, apologhi, canti medicinali (icaros), direttamente, con le piante stesse, o il loro spirito.

Una raccolta di storie, dice, scritte ciascuna insieme con e per conto di una persona-pianta. A partire dalla convinzione dell’opportunità di muoversi al confine tra scienza convenzionale e saperi tradizionali, associando all’oggettività di metodo e canoni di quello scientifico la soggettività dell’intuizione, l’esperienza personale del corpo e quella trascendentale dello spirito, profittando dell’insegnamento diretto delle piante proprio all’intersezione tra due modi di conoscenza. Una prospettiva integrata con cui ripercorrere alcune tappe dei più recenti studi sui comportamenti delle piante e relative, nuove dimostrazioni empiriche dell’esistenza qui di veri e propri canali di comunicazione.

Couroupita guianensis, dal Dictionnaire des sciences naturelles, Paris 1816-29

Nell’ambito dell’ecologia vegetale, negli ultimi vent’anni numerose ricerche sono andate difatti confermando ulteriori aspetti di un’intelligenza delle piante articolata in meccanismi complessi e modalità distintive. L’esistenza di un’ampia varietà di sistemi impiegati per comunicare e condividere informazioni attraverso il tatto e il contatto meccanico, ma anche mediante la trasmissione di diverse lunghezze d’onda della luce o segnalando per via chimica attacchi di insetti, nonché la capacita di individuare campi elettromagnetici, vibrazioni a bassa frequenza, suoni, di acquisire informazioni sulle risorse disponibili nei paraggi, apprendere dall’esperienza, ricordare.

Monica Gagliano ripercorre le relazioni tra la radice di osha (Ligusticum porteri), un’importante pianta nell’etnobotanica, e la sua determinazione nel perseguire le sperimentazioni sulla comprensione della comunicazione sonora tra le piante che la porterà a registrare gli schiocchi vegetali di chicchi di granoturco, dimostrando come le piante – lungi dalla convinzione che le vuole silenti – emettono suoni, li odono e, sulla base di ciò che odono, modificano il loro comportamento. Mentre, seguendo le istruzioni dell’albero tropicale ayahuma (Couroupita guianensis), avrebbe poi testato l’abilità di alcune piante di apprendere per associazione e le capacità delle radici di individuare l’acqua che scorre sottoterra anche attraverso le vibrazioni acustiche.

Come sostiene l’autrice, si tratta di storie che nascono da un’impresa collaborativa umana-pianta in uno stile narrativo misto, che propone di definire scrittura piantifica. Questo, per dire altrimenti, quanto occorra ormai andar oltre una visione delle piante quali oggetti del materialismo scientifico – costrutto che svalutando loro e il sapere tradizionale a esse correlato e ignorando la storia evolutiva, condiziona, limitandole, molte nostre domande – verso una conoscenza scientifica che le identifica invece come soggetti autonomi, organismi viventi altamente sensibili.

Si tratta in effetti di una storia parallela dove, di là dalle divisioni in un’interminabile serie di polarità, l’incontro con le piante ci invita a confrontarci con una realtà intessuta dai fili della continuità, perché, come esse ci insegnano, “non esiste una soluzione unica per ogni sfida … la diversità e l’accettazione dell’altro sono elementi chiave in qualsiasi strategia di sopravvivenza efficace … un approccio onnicomprensivo permette che affiorino diverse possibilità”.

Monica Gagliano, Così parlò la pianta. Un viaggio straordinario tra scoperte scientifiche e incontri personali con le piante, Nottetempo, pp. 216, € 17,50, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica XIII, 8, Supplemento de Il Manifesto del 26 febbraio 2023