Un’antropologia dei boschi

Posto che i boschi che conosciamo, almeno nella nostra gremita Europa, non son più certo da diversi millenni primigeni elementi naturali, ma esito di un’interminata mutua interazione tra uomo e ambiente, Il bosco tra natura e cultura cui è dedicato l’ultimo numero del trimestrale europeo Lettera internazionale (n. 113, pp. 63, € 12) ribadisce il superamento della supposta antinomia tra i due termini non soltanto dissociandosi dalla deriva di una occidentale alienazione dell’uomo dalla natura, quanto, secondo il testo d’apertura di Jean-Marc Besse, nella messa a fuoco di una nuova antropologia della natura. Antropologia che affianca al doversi intendere la natura come funzione della cultura che la pensa, la consapevolezza di una cultura della custodia che protegga un mondo abitabile. Replicando la consueta formula di far interagire su un tema nodale ottiche e competenze diverse (ricordiamo il n. 105 del 2010 Sul paesaggio), questo numero della rivista, diretta nella sua edizione italiana da Biancamaria Bruno, si caratterizza per la felice sinergia con la «campagna di attenzione verso un luogo particolarmente denso di valori di natura, di memoria e di invenzione» che la Fondazione Benetton Studi Ricerche promuove assegnando ogni anno il suo Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, e che nell’edizione XXIII del 2012 ha visto soggetto di ricognizione e studio Il Bosco di Sant’Antonio (Dossier a cura di Domenico Luciani e Patrizia Boschiero, con Francesco Sabatini, pp. 112, € 18). Bosco che, per la centralità delle relazioni di lungo periodo che lo legano alla comunità che lo governa, assurge a tratto caratterizzante di un luogo. Concetto, nelle parole di Domenico Luciani, “facile da vivere, difficile da spiegare”, risultante dall’amalgama di molteplici ingredienti tenuti insieme da alcuni collanti … “conoscenza, internità, responsabilità” (Per una misura del luogo e della comunità). Destinato agli usi comuni e a nutrire gli animali da lavoro della collettività, il Bosco di Sant’Antonio di Pescocostanzo in Abruzzo, bosco in altitudine, pascolo arborato cosiddetto di difesa, sintesi di radure e grandi faggi secolari, testimonia del suo costituirsi come spazio vissuto in consonanza con le pratiche e i saperi, le memorie, le attitudini, i comportamenti che ha indotto e ospitato nella sua vicenda millenaria. Consuetudini perciò anche di governo e tutela. Con l’auspicio della giuria del premio di contribuire, a partire dal consapevole presidio di un piccolo centro, alla “rinascita di una cultura di governo dei boschi”.
Tra natura e cultura, il bosco contamina ambiti e approcci, fornendo occasione per considerazioni di impronta giuridica (come per il saggio su Beni comuni. Oltre l’opposizione natura/cultura di Maria Rosaria Marella) e filosofica (Disboscamenti. Dalla radura al libero mercato di Dario Gentili). Occasione per ripensare testi fondativi come quello di Rosario Assunto su Il giardinaggio come operazione filosofica e per ripercorrere i termini di una presunta contrapposizione culturale tra bosco e giardino (Mariella Zoppi in Tra bosco e giardino). Ancora, per leggere in anteprima per l’Italia le pagine di Yves Bonnefoy che simpateticamente si intrattiene sulle Varie ragioni per dipingere alberi. Fino a sfogliare la rassegna di immagini delle presenze nel bosco di artisti contemporanei (illustrati da Aldo Iori, L’arte si rivela nel bosco), con interventi spesso concepiti per specifici luoghi naturali, da Fontana a Serra a Parmiggiani, dalla Abramovich a Daniel Spoerri con la Colonna del Ri-nascimento nel suo giardino a Seggiano, a Penone, fino al Kounellis scelto per la copertina che sul limitare di una radura interra nel 2004 per la collezione Bolongaro a La Marrana a Montemarcello 23 campane in un pozzo. E la testimonianza, nei Dialoghi sugli alberi con Joseph Beuys, del senso attribuito alla sua opera “memoriale”. La “piantazione”, in occasione del Documenta del 1982, a Kassel, di 7.000 querce con accanto un monolito: atto politico, bosco da intendersi come “carica d’innesco per un rimboschimento continuo e crescente della terra a opera dell’uomo”.

Il bosco tra natura e cultura,  Lettera internazionale, n. 113, pp. 63, € 12, recensito da Andrea Di Salvo su Alias  della Domenica, Supplemento de Il Manifesto del 2 dicembre 2012