Karel Čapek. Il giardiniere dissacrante

Con L’anno del giardiniere, torna la classica riproposizione di quel tipo di meditazione che viaggia per il tramite del giardino (Elliot Edizioni, pp. 128, € 13,50). Una sorta di dissacrante meditazione sul tempo, letta attraverso gli occhi e sul filo delle preoccupazioni – volta a volta piuttosto ossessioni o idiosincrasie – dell’idealtipo del giardiniere, alter ego dell’autore Karel Čapek, intellettuale ceco tra i maggiori della prima metà del 900, romanziere e inventore, tra l’altro, del termine robot che per la prima volta appare in una sua commedia.

Con un andamento spiazzante, che procede per iperboli, tra arguzia e (auto)ironia, infarcendo il ragionare di elenchi, paradossi, tassonomie, una serie di scanzonati interventi, usciti dapprima in rubrica su un importante quotidiano praghese corredati dai disegni, tra ideogramma e fumetto, del fratello Josef, poi raccolti in volume nel 1929, alternano lo srotolarsi delle attività giardiniere lungo il ciclo delle stagioni con l’irruzione per fulminanti estrapolazioni di tematiche che dal giardino sideralmente si dilatano. Dal capitolo sull’affidamento dei semi, all’adesso dei germogli e dell’irriducibile complessità della vita, dagli illuminanti vaniloqui sulla pioggia a quel coltivare il terreno che del giardino è l’essenza. Un giardinaggio per tutti, anche per chi non possiede un’aiuola ed è invitato a riempire l’attesa della nuova stagione di bulbi su per ogni davanzale e fino al solaio.

Esimendosi dal dare ricette, Čapek conferma come da giardinieri si viva in certo senso nel futuro. E l’indicazione prospettica, quanto mai attuale, che l’operare del giardiniere e ancor prima il suo guardare il mondo presuppone l’attitudine restitutiva del “dai alla terra più di quanto prendi” ben si combina col paradosso che per il giardiniere tutto l’anno è primavera – perché sempre qualcosa fiorisce ed è un fiorire anche quello del fogliame autunnale che si tinge di giallo, rosso, arancio  – e che, in ogni caso, l’anno è tanto lungo da non aver mai fine.

Karel Čapek, L’anno del giardiniere, con illustrazioni di Josef Čapek, Elliot Edizioni, pp. 128, € 13,50, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica X, 17, Supplemento de Il Manifesto del 26 aprile 2020