
Come quella dei paesaggi dei quali è componente fondativa, imprescindibile, l’identità del bosco promana dall’esser parte di processi in continuo, ininterrotto divenire.
Ecosistema dinamico e tutt’altro che immutabile, assoluto – come talvolta mitologizzato nell’endiadi di bosco naturale – in interazione pressoché continua con l’agire sempre più invadente dell’uomo che nei millenni l’ha modellato e coltivato, il bosco figura dal punto di vista della biologia, come pure delle proiezioni dell’immaginario, essenza stessa della molteplicità, fisionomia composita, fatta piuttosto che di individui, del trascolorare progressivo di margini e gradienti.
Ridisponendo i tasselli del gioco delle intersezioni tra natura e paesaggio culturale, incrociando fonti diverse, dalla storia della vegetazione alla paleobotanica, dall’analisi di fossili e diagrammi pollinici all’archeologia e alle fonti scritte della storia economica, tecnica, o culturale, procede così sui tempi lunghi e nel confronto tra ambiti e contesti Hansjörg Küster in questa sua Storia dei boschi. Dalle origini a oggi, riproposta da Bollati Boringhieri, pp. 288, € 23,00.
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