Le malerbe nel bosco degli scrittori

Delle molte variabili che, tra analisi teorica e proposta editoriale, incrociano il reciproco influenzarsi di immaginazione, creatività letteraria e attenzione critica ai temi dell’ambiente, la collana dell’editore Aboca intitolata a Il bosco degli scrittori invita ora questi ultimi a indagare fascinazione e forme di tale multiforme interazione.

Così, nel caso dell’Erba matta di Laura Bosio, dalla formazione negli anni della socializzazione dei saperi e delle radio libere – tra slogan (anche vegetali), appartenenze militanti, scissioni e derive, amicizie singolari e troppi maestri –, fino a quelli maturi del nostro contemporaneo confrontarci con la segregazione della pandemia, l’esito è quello di un album di memorie, riflessioni, predilezioni. Talvolta personali, talvolta condivise, generazionali, lette sempre però con lo sguardo singolare della protagonista. Attenta, eppure sempre distratta, pronta a farsi rapire dalle malerbe del titolo (pp.173, € 15,00).

Un album che immaginiamo illustrato dagli schizzi evocati nel racconto a ogni piè sospinto, disegni a memoria di chi, traducendo nel bianco e nero – matita a punta morbida su fogli lisci – le sfumature di colore di quelle piante imperfette, fantasticando osserva con cura la realtà, aggiustandola.

Perché queste minoranze apolidi, nate sempre nel posto sbagliato, intruse che proliferano ai margini, son chiamate a smentire presunti ordini imposti da altrove. Cosmopolite, polimorfe, spavaldamente anticonformiste, le amiche vegetali che pulsano di vita e additandoci ci somigliano, sono, per chi vorrebbe relegarci ai margini, ostinate e risolute, le erbacce che siamo noi. Predilezioni appunto. La strafottente cocciutaggine nel ritratto dell’albero di ailanto e le infinite, sottilissime distinzioni dei muschi si appaiano alla passione per il cinema, con Les herbes folles di Alain Resnais, e ai murales naturalisti di Mona Caron, alle architetture verdeggianti di Hundertwasser e al trascolorare della vita vegetale catturata dal tratto a bulino di Jean-Pierre Velly, fino al protagonismo delle siepi d’ortica e dell’edera che del teatro traversa e sostiene le rovine.

Laura Bosio, Erba matta, Aboca (collana Il bosco degli scrittori), pp.173, € 15,00, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica XI, 22, Supplemento de Il Manifesto del 6 giugno 2021