Il paesaggio Taschen

Abdicando a ogni tentativo di tematizzare tipologie e ambiti di intervento, il volume dedicato all’Architettura del paesaggio oggi nella serie dei volumi-repertorio Architecture now! (a cura di Philip Jodidio, Taschen, pp. 416, € 29,99) propone, di là da una disamina delle valenze volta a volta assunte in diversi contesti dall’espressione ‘architettura del paesaggio’, una rassegna alfabeticamente disposta di studi e progettisti e delle loro più recenti e significative realizzazioni, perlustrando con un approccio ampio e inclusivo confini in divenire tra discipline. Ne emerge in ogni caso la sempre maggiore consapevolezza diffusa del valore ordinatore e non più residuale della progettazione dei cosiddetti “spazi verdi”. Non si tratta soltanto di ridisegnare parchi e giardini, piazze e spazi per il tempo libero, né di immaginare un contesto, un complemento per il costruito, quanto di assumere la centralità della relazione natura artefatto, naturale artificiale come presupposto cardine e volano moltiplicatore di risposte alle più urgenti e attuali questioni sociali, ambientali, conciliando dimensione estetica e esigenze funzionali. Specie in ambito urbano, vanno reinventate e reinterpretate le superfici disponibili. Da quelle generate a terra dal grattacielo orizzontale sospeso su piloni di Steven Holl, il Vanke centre a Shenzhen in Cina, con un uso connettivo del verde e laghetti che sono anche parte del sistema di riutilizzo delle acque, alle coperture. Come il tetto verde calpestabile di mille metri2 del Padiglione Hypar realizzato nel 2011 nel Lincoln Center a New York da Diller Scofidio + Renfro (gli stessi che a dieci metri di altezza dal piano strada avevano fatto fiorire sui binari dismessi della ferrovia sopraelevata High Line lo spettinato giardino del quale procede la realizzazione di una nuova tratta), o il Lurie garden, parco oasi di verde e corsi d’acqua sorto sul tetto del parcheggio del Lakefront Millennium a Chicago, sullo sfondo di opere di Frank Gehry e Renzo Piano (che per parte sua pure ha rivestito la copertura ondulata della California academy of science con oltre 1,8 milioni di piante autoctone). Occorre dare coerenza e far convivere geometrie, spazi, funzioni preesistenti, come pure ricucire, ad esempio, con una serie di interventi le aree risultanti dall’interramento della circonvallazione M3 di Madrid: gli oltre 8.000 pini disposti dallo studio olandese WEST 8 nel Salón de Pinos, o i ciliegi della Avenida de Portugal, o la Huerta de la Partida “un’interpretazione del frutteto in chiave moderna”. In un’interazione feconda di suggestioni, dalla terra sembrano spuntare con il tetto ricoperto di pietra a mimare i rilievi del paesaggio gli edifici della Città della cultura della Galizia a Santiago de Compostela, quella “natura innaturale” evocata da Peter Eisenman; che fa il paio con la “natura artificiale” ideata da Herzog & De Meuron per la nuova piazza de España a Tenerife, “simile a un’effusione lavica o a una spiaggia fatta di tentacoli”, dove la fontana centrale regola il suo funzionamento sul ritmo di alta e bassa marea.
Tra gli oltre sessanta progetti variamente distribuiti quanto a scala di intervento e latitudine (21 nazioni con preponderanza per USA e Spagna), con una messa in pagina che privilegia valenza informativa delle immagini a effettacci estetizzanti, ma scivolando spesso sulla traduzione dei brevi testi e confermando l’usuale scarsa attenzione al rilievo delle scelte botaniche, non mancano la dimensione del gesto artistico di interventi alla Maya Lin (il suo Storm King Wavefield che pure nasce come progetto di bonifica di un’ex cava di ghiaia), esempi di parchi giochi che restituiscono valore alle zone verdi rispetto all’aumento di zone ludiche (il Kids Rock di Ken Smith con la sua metafora del ciclo della pioggia), interventi paesaggistici come il ponte pedonale sulla valle del Carpinteira in Portogallo o il sistema raccordo di gallerie ombrario che – unico progetto italiano presentato nel volume – disegna le creste del vasto parco paleobotanico con la foresta pietrificata di Anglona nel nord della Sardegna.

Landscape, a cura di Philip Jodidio, Architecture now! Taschen, pp. 416, € 29,99, recensito da Andrea Di Salvo su Alias  della Domenica, Supplemento de Il Manifesto del 14 ottobre 2012