Alberi. Miti e figure del sacro

Nel repertorio di emblemi, simbologie, credenze per il cui tramite abbiamo a lungo dato corpo e figura al nostro anelito di comprendere e misurare il mondo, l’albero ha da sempre avuto e a lungo mantenuto un posto centrale e un ruolo di primo piano. Asse del mondo e tramite tra universi, la trasversalità di questa presenza risulta variamente declinata nelle tradizioni e nei miti dei più differenti ambiti culturali, aree geografiche e fase storiche, fin dentro la modernità. A testimonianza di un coesistere di relazioni, quelle che legano noi umani e gli alberi, estremamente intime, in forza della loro pervasiva, incombente presenza mediatrice, eppure assieme del tutto irriducibili, vista la dismisura, per noi incommensurabile, riguardo queste creature, tra le più eclatanti manifestazioni del vivente.

Fin dal titolo del volume di Anna Maria Sciacca, l’associazione Albero e sacro. Dalla mitologia alla tradizione cristiana racconta la tensione di questo coesistere, ripercorrendo le molte figure – arboree – di questa relazione (Castelvecchi, pp. 162, € 17.50).

Vengono analizzati mitemi, matrici comuni, punti di intersezione di alberi simbolici, come quello cosmico, generatore di universi – anche nella variante rovesciata, con le radici rivolte verso l’alto –, come pure le molte manifestazioni di quell’archetipo che è l’albero della vita, indipendentemente compresenti nelle simbologie e tradizioni religiose di diverse popolazioni dell’Eurasia, nonché, specialmente per la cultura nordeuropea, le usanze di collegare, con funzione magica di medium, alberi e lettere dell’alfabeto in una sorta di scrittura e calendario “arborei”. Per passare poi in rassegna, albero per albero, i miti relativi a quelli più rappresentativi. Dall’abete, essenza della croce, del solstizio d’inverno e della rinascita della luce (poi del Natale), all’ambivalenza beneaugurale-infausto del fico, dal bosso sempreverde del perdurare d’inverno della vita, alla palma, dall’Odissea al Cantico dei cantici, simbolo di bellezza, gioia vitale, fecondità in forza del suo disporsi in simmetria.

Tra il bosco che si fa tempio e il trasferirsi dei miti nelle diverse simbologie religiose, in un risalire per stratificazioni e passaggi di testimone, si rivisita così una relazione, spesso metamorfica, che per il tramite degli alberi ci ha coinvolti a incontrare interrogativi di senso, cicli della vita, diverse temporalità.

Anna Maria Sciacca, Albero e sacro. Dalla mitologia alla tradizione cristiana, Castelvecchi, pp. 162, € 17.50, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica X, 9, Supplemento de Il Manifesto del 1° marzo 2020