von Pückler-Muskau. Il principe parcomane

Eccentrico e provocatore, aristocratico frequentatore di salotti intellettuali, sodale di Heinrich Heine, incoraggiato da Goethe a seguire la sua passione per la natura, il principe “parcomane” Hermann von Pückler-Muskau è soprattutto famoso per lo stile raffinato e la capacità creativa che – da autodidatta – dispiega nella realizzazione di quelli che restano i migliori esempi di parco paesaggistico di ispirazione inglese nella Germania di primo Ottocento. Illustrati poi nel suo fondamentale testo, Giardino e paesaggio, meritoriamente ora ripubblicato da Elliot, pp. 220, € 17,50.

Curioso fino all’irrequietezza, magari per sottrarsi alle convenzioni del suo stato, Pückler-Muskau  si spinge a esplorare Africa e Oriente come pure, soprattutto le alterità delle più vicine Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia che racconta sotto pseudonimo nelle sue relazioni di viaggio di grande successo di pubblico dove illustra paesaggi, architetture, vegetazione, usi e costumi.

Per poi sempre tornare a occuparsi dei suoi parchi, muovendosi tra ambienti diversi con una forte capacità di assimilare e reinventare idee e l’entusiasmo di proiettarle oltre la durata della propria esistenza, come insegna l’arte del giardino.

Ispirandosi, piuttosto nello spirito che nelle forme, alla lettura mitigata, alla Humphry Repton, del modello inglese, dove l’intervento umano stinga in una natura reinventata in termini di paesaggio, Pückler-Muskau mostra come disegnare “nature vive” di boschi, sentieri, prati, ruscelli, con “alterno celare e lasciar intravedere”, consentendo, senza ridondanze, la varietà continua di elementi compositivi e punti di vista, la disposizione per gruppi di singoli alberi, assunti nel loro rilievo di oggetti culturali. Con la battuta d’arresto, intorno alla casa o a ridosso del castello, di giardini inattuali, invece affollati di fiori, con aiuole a tappeto.

Con la descrizione del parco di Muskau – la sua teoria trasposta in realtà –, in un racconto articolato su tre giri in carrozza, dalla genesi dell’idea di base al processo di trasformazione di un’intera regione in un gigantesco parco pensato per essere aperto a tutti, Pückler-Muskau argomenta la sua scelta di occuparsi della natura piuttosto che della politica.

Ferma restando la lungimirante convinzione di come, fin da allora, la questione fosse oramai già diventata politica.

Hermann von Pückler-Muskau, Giardino e paesaggio, Elliot, pp. 220, € 17,50, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica X, 10, Supplemento de Il Manifesto dell’8 marzo 2020